Quando sono stato nominato Presidente dell’Associazione Ex Allievi dell’Endocrinologia Pisana mi sono sentito onorato ed orgoglioso di rappresentare così tanti colleghi molti dei quali ricoprono incarichi di prestigio in Italia e tanti altri che , come me, lavorano in ogni dove nel nostro paese ed all’estero. L’orgoglio ed il senso di responsabilità non ha fatto altro che rafforzare quello che era un sentimento già radicato in me: il senso di appartenenza alla Scuola.
Non sono frasi di circostanza ma è ciò che veramente sento nell’intimo ogni volta che affronto argomenti di lavoro che inevitabilmente mi riportano ad un modo di pensare e di agire quindi ad un metodo acquisito con anni di lavoro al Calambrone .
Non avrei mai immaginato però di scrivere queste righe per piangere Aldo PINCHERA .
Permettetemi oggi di non chiamarlo professore perché improvvisamente viene a mancare l’uomo , la persona.
Quante volte l’abbiamo visto irraggiungibile e lontano, ma proprio la militanza nell’Associazione , da lui fortemente voluta, ci ha restituito una persona disponibile ed attenta alle problematiche ed alla nostra vita .
L’averlo avuto come maestro è stato un privilegio perché ci ha consentito di essere parte integrante del suo grande progetto di diffusione delle conoscenze mediche endocrinologiche ed in particolare della tiroide con l’orgoglio e la soddisfazione di essere figli di un modo di pensare e progettare che ha dato veramente lustro alla medicina endocrinologica in Italia e nel Mondo.
L’ Associazione continuerà ad esistere perché lo vogliamo tutti, perché quel senso di appartenenza non ha un termine se non con noi stessi. Questo sarà il mio, il nostro impegno.
Addio Professore
Quirico Capellini
La scomparsa del Prof. Aldo Pinchera lascia un vuoto incolmabile nel mondo della Medicina e della Scienza e nei tantissimi pazienti e allievi che hanno avuto occasione di conoscerlo da vicino e nell'esercizio delle sue funzioni.
Io sono stato tra i tanti fortunati che hanno potuto abbeverarsi a quella fonte inesauribile di professionalità, capacita' organizzativa, cultura e umanità, con il privilegio di spingere occasionalmente la relazione tra il maestro e l'allievo oltre il confine naturale dei ruoli, pur senza confonderli, verso una interlocuzione laica e "paritaria" su tematiche non propriamente scientifiche.
Egli non ha mai lesinato disponibilità per tutto quanto fosse nelle sue competenze e facoltà e, al tempo stesso, ha saputo dare senso compiuto, con il necessario rigore e con grande passione, al ruolo del Maestro. Coniugando egregiamente le doti e le prerogative del capo alle qualita' e alla sensibilita' del grande uomo, ha saputo essere anche amico e confidente nei momenti di difficoltà, con il sostegno e la protezione che un padre sa dare ai propri figli.
Come allievo che ha scelto di operare lontano dall'Istituto Pisano non ho mai avvertito la solitudine e l'incertezza dell'esule, ma ho sempre trovato in Lui e nella sua Scuola un imprescindibile modello organizzativo di riferimento e un incondizionato e generoso supporto professionale.
L'abnegazione con la quale Egli ha condotto la sua attività, che spesso l'ha sottratto ai suoi affetti, oggi impegna la grande famiglia dei suoi allievi a continuarne l'opera, con la stessa passione e con lo spirito di solidarietà, collaborazione e altruismo che furono del Maestro.
Se immortalità e' la possibilità di sopravvivere a se stessi in virtù di quanto si e' seminato e costruito, attraverso le testimonianze dei posteri e le azioni dei discepoli, certamente il caro compianto Professore sarà sempre inseparabile compagno di viaggio e guida nel procelloso mare della umana esistenza per quanti, come me, hanno trovato nei suoi insegnamenti e nei suoi esempi il significato profondo e autentico della passione professionale e dell'amore verso il prossimo.
Pasquale Bellitti